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E-DAY 2023: ci siamo stati …

Lo scorso 26 marzo si è tenuto a Medicina la prima edizione dell’E-DAY, un evento dedicato alla mobilità elettrica ed alla transizione energetica.

All’evento erano presenti tanti ospiti importanti come il sindaco di Medicina Matteo Montanari, il Presidente del Centro per le Comunità Solari Leonardo Setti, Massimo degli Esposti (Giornalista e Direttore di VaiElettrico), Davide Tabarelli (Presidente Nomisma Energia), Nicola Armaroli (Dirigente di ricerca del CNR e membro di Energia per l’Italia) e Vittorio Marletto (climatologo, ex direttore dell’Osservatorio clima di Arpae) con l’orchestra “La Rumorosa”.

Erano anche presenti gli youtubers Matteo Valenza e Giulio Autopilot ed il simpaticissimo meccanico di Imola Fausto Golinelli che per primo in Italia ha convertito in elettrico una NSU Prinz.

Editoriale E-Day 2023 nsu prinz elettrica


Il mio editoriale dell’E-Day 2023 si concentrerà sul dibattito tra Tabarelli ed Armaroli dal titolo: “Aboliamo il motore a scoppio?”.
Il dibattito è stato moderato dal fondatore di Vaielettrico Massimo degli Esposti.
Durante il dibattito ho sentito Tabarelli affermare che l’Europa sta spingendo per la transizione energetica, ma “il resto del mondo va da tutt’altra parte” [ovvero continua a bruciare combustibili fossili – ndr] e noi “dobbiamo guardare cosa fa il resto del mondo” [ovvero fare come gli altri – ndr].
Tabarelli ha anche sostenuto che non possiamo fare a meno del petrolio. “Siamo 8 miliardi e usiamo grandi quantità di energia che finora ci hanno dato solo i fossili. Tutte le alternative che stiamo cercando [non hanno funzionato – ndr]. Liberarsi dal combustibile fossile è [quasi – ndr] impossibile”.
Altra perla: “la madre di tutti i malintesi o problemi è l’IPCC report”. Ovvero Tabarelli pensa che “le prove dell’origine umana della crisi climatica sono ancora deboli.”
E ancora: “il trasporto pesante si fa col diesel

Editoriale E-Day 2023 il dibattito Tabarelli - Armaroli

Ascoltando questo dibattito ho pensato al problema dell’informazione in Italia. Io penso che su certi temi non ci siano opinioni, ma solo verità contrapposte a bugie. Chi pensa che il cambiamento climatico non sia dovuto all’attività umana o è ignorante in materia (ovvero: o non ha le capacità o non ha le competenze o non ha il tempo di approfondire l’argomento), oppure è in malafede (ovvero sa benissimo che in realtà il cambiamento climatico è dovuto alle attività umane ma sostiene certe posizioni perché rappresenta gli interessi di aziende che fanno profitti bruciando idrocarburi e non vogliono che si cambi lo status quo).
Nella nostra vita quotidiana ci fidiamo del lavoro degli esperti. Quando prendiamo un ascensore, quando prendiamo l’aereo, o quando usiamo il telefonino non ci mettiamo a discutere se il diametro del cavo che tira su l’ascensore è adeguato. Non ci chiediamo perché l’Airbus A-380 ha 22 ruote e non 24 o 18, né disquisiamo sul numero di transistors all’interno dei microchip dei nostri cellulari.
Tabarelli mette in discussione le ricerche degli esperti dell’IPCC, ma chissà come mai sugli altri argomenti tace: usa il telefonino, prende l’aereo ed usa l’ascensore. Di tutti gli altri studiosi si fida, ma degli esperti dell’IPCC no. Chissà perché.

Penso che i dibattiti nei quali vengono messi sullo stesso piano falsità ed evidenze scientifiche non dovrebbero svolgersi. Il risultato di questi dibattiti è infatti che una parte delle persone che li ascolta si forma opinioni sbagliate. Opinioni che poi possono avere ripercussioni negative sulla comunità in cui vivono.

I giornalisti che organizzano questi dibattiti hanno una grande responsabilità. A mio parere accettano di buon grado di farli perché sanno che porteranno click, visualizzazioni e visibilità. Ma il mestiere del giornalista dovrebbe essere quello di educare ed informare la comunità, non quello di acchiappare click. Una comunità dove il giornalista fa il mestiere del giornalista e non quello dell’acchiappa click secondo me sarebbe una comunità migliore.

Sono stato ulteriormente pervaso da una grande amarezza quando ho ascoltato “Una calda atmosfera”, la conferenza concerto di Vittorio Marletto accompagnata dall’orchestra “La rumorosa”. I valzer e le canzoni popolari dell’orchestra si sono intervallati con l’esposizione scientifica delle cause dell’innalzamento repentino della temperatura negli ultimi anni che, guarda un po’, anche secondo Vittorio Marletto sono dovute all’aumento dell’anidride carbonica in atmosfera a causa delle attività umane.

Il motivo della mia malinconia? La conferenza è bellissima e molto efficace nei contenuti ma la platea era ormai vuota. Hanno iniziato alle 17.00, con due ore di ritardo (e non per colpa loro) quando oramai la maggior parte dei partecipanti era andata via.

Editoriale E-Day 2023 - una calda atmosfera

Dobbiamo fare tutti il massimo per far capire alla comunità quanto siano importanti questi temi, per la salute dei nostri figli e dei nostri nipoti, ma soprattutto per la sopravvivenza della specie umana. Purtroppo però spesso non è così.

De carbonizzare il mondo senza limitare la produzione di energia.

Ridurre fino ad eliminare completamente la produzione di gas serra è un dovere indiscutibile che avremmo dovuto onorare molto tempo fa. Siamo partiti tardi a preoccuparci del surriscaldamento globale ed il motivo è duplice: de carbonizzare la produzione costa parecchio e poi ancora oggi vi sono categorie di persone che negano tale necessità (per convenienza, per ignoranza, per protagonismo, ecc.)

Le alternative che abbiamo oggi sono le fonti rinnovabili pulite (sole, vento, mare) ma sono intermittenti e non sufficienti per garantire la crescita in un mondo che, nei prossimi trent’anni, arriverà a 10 miliardi di anime.

La soluzione del problema esiste e sta nello sfruttamento della energia nucleare attraverso il processo di fusione. Al contrario delle centrali a fissione, la fusione sfrutta un processo assolutamente pulito ed innocuo per l’ambiente.

Un obiettivo difficile ma che garantirà energia pulita per tutti in quantità e rivoluzionerà positivamente il modo di produrre, viaggiare, vivere.

Per chi vuole approfondire questo argomento consiglio questo filmato https://youtu.be/85LNFER9MhQ dove, in 15 minuti, cerco di esaminare tutti gli aspetti della produzione di energia elettrica pulita nell’immediato futuro.

Il grosso, grossissimo problema tecnico nello sviluppo di reattori nucleari a fusione controllata sta nella necessità di mantenere “confinato”, cioè lontano dalle pareti del contenitore, il gas ionizzato. Un gas che per poter fondere i suoi atomi in uno altro elemento deve raggiungere temperature di decine di milioni di gradi. Parliamo di deuterio e trizio che fondendo si trasformano in elio di massa minore della somma dei due atomi di partenza, con un rilascio enorme di energia.

Sono in fase di sperimentazione diverse tecniche che vanno dal confinamento inerziale a quello magnetico. Ed è di quest’ultimo di cui vi voglio parlare oggi, perché vi sono delle novità.

La notizia di oggi infatti arriva da Cambridge, Mass. Dalla Commonwealth Fusion Systems (CFS) e Plasma Science and Fusion Center (PSFC) del MIT

La CFS ha annunciato il successo del test del magnete superconduttore ad alta temperatura (HTS) più potente al mondo, la tecnologia chiave per un dispositivo che sbloccherà la strada per l’energia da fusione commerciale pulita.

Fotografia di un HTS.

Il test fondamentale, condotto presso il Plasma Science and Fusion Center del MIT, ha dimostrato che il magnete costruito su larga scala può raggiungere un campo magnetico sostenuto di oltre 20 tesla, sufficiente per consentire al dispositivo tokamak compatto di CFS, chiamato SPARC (un prototipo del tutto simile a ITER, quello che si sta sviluppando con un consorzio internazionale in Francia a Cadarache, vicino a Marsiglia), di ottenere energia netta dalla fusione (cioè il punto di parità dalla fusione dove l’energia immessa è uguale o minore di quella resa dal processo) . Un vero primato!

Spaccato dello SPARC.

Bob Mumgaard, CEO di CFS, ha affermato:  “Questo magnete da record è il culmine degli ultimi tre anni di lavoro e offrirà al mondo un chiaro percorso verso l’energia da fusione per la prima volta. Il mondo ha bisogno di una tecnologia fondamentalmente nuova che supporterà gli sforzi per decarbonizzare in una sequenza temporale che possa mitigare i cambiamenti climatici. Questo test del nostro magnete dimostra che abbiamo quella tecnologia e siamo sulla buona strada per produrre energia pulita e illimitata per il mondo intero”.

CFS e PSFC del MIT hanno utilizzato nuovi superconduttori ad alta temperatura (HTS) disponibili in commercio per costruire i magneti che consentiranno campi magnetici significativamente più forti in un dispositivo di fusione chiamato tokamak. 

Con il superconduttore a 20 gradi Kelvin e con 40.000 Ampere si raggiungono i 20 Tesla di campo magnetico.

I tokamak esistenti si affidano a dispositivi molto più voluminosi per tentare di confinare il plasma supercaldo, i magneti HTS consentono invece un approccio ad alto campo che consentirà a CFS di raggiungere il punto di parità dalla fusione con un dispositivo sostanzialmente più piccolo, a basso costo e con tempistiche più rapide.

Dennis Whyte, direttore del PSFC del MIT e co-fondatore di CFS ha affermato: “Questo rivoluzionario magnete apre un’opportunità di trasformazione e accelera ampiamente il processo per arrivare all’energia di fusione per la produzione commerciale di energia elettrica”.

I tokamak sono dispositivi a forma di ciambella che utilizzano magneti per controllare e isolare un plasma in cui avviene la fusione. Sebbene nessun dispositivo di fusione debba ancora ottenere energia netta, i tokamak si sono avvicinati di più con più di 160 tokamak costruiti e gestiti con successo in tutto il mondo. In passato, i tokamak utilizzavano magneti superconduttori a bassa temperatura che richiedevano fossero di dimensioni enormi per creare il campo magnetico necessario per tentare di ottenere l’energia netta. I magneti CFS HTS consentiranno campi magnetici significativamente più forti e, di conseguenza, tokamak significativamente più piccoli. Le centrali elettriche a fusione avranno vantaggi rispetto alle centrali elettriche tradizionali a fissione, in quanto saranno prive di carbonio, trasportabili, avranno una fornitura di carburante illimitata e sono intrinsecamente più sicure di altri tipi di impianti.  Si possono spegnere e riaccendere, non producono scorie radioattive, non possono scoppiare e non producono materiale adatto a bombe sporche. Il combustibile non è radioattivo.

Questa tecnologia del magnete HTS verrà successivamente utilizzata in SPARC, che è in costruzione a Devens, nel Massachusetts, e sulla buona strada per dimostrare l’energia netta dalla fusione entro il 2025. SPARC aprirà la strada alla prima centrale elettrica a fusione commercialmente valida chiamata ARC. 

A proposito di CFS

CFS è sulla buona strada per portare sul mercato la tecnologia dell’energia da fusione. CFS è stato creato dal MIT e combina i decenni di esperienza di ricerca del Plasma Science and Fusion Center del MIT con l’innovazione e la velocità del settore privato. Supportato dai principali investitori mondiali in tecnologie energetiche innovative, CFS è in una posizione unica per fornire il percorso più veloce verso l’energia da fusione commerciale. Per ulteriori informazioni sulla CFS, visitare www.cfs.energy .

Commentato da Luigi Borghi.

Link correlati:

https://cfs.energy/news-and-media/cfs-commercial-fusion-power-with-hts-magnet

Rilascio del MIT:  https://news.mit.edu/2021/MIT-CFS-major-advance-toward-fusion-energy-0908