Un racconto breve di Roberto Castagnetti inaugura le nostre CosmoStorie
20 luglio 2029
Il gran giorno era arrivato!
I componenti del direttivo del COSMo erano nella grande sala della casa di Davide, magneticamente attratti dalle immagini trasmesse dalla nuova smart TV 16k da 120 pollici appena acquistata per assaporare degnamente l’evento.
Il silenzio era rotto solo dai discreti movimenti delle mandibole che, meccanicamente, trituravano i biscotti portati poco prima da Savina.
«Ragazzi!!»
«Ecco qua i miei tortelli!!»
«Ho usato la tradizionale marmellata di mele cotogne di Modena che ho trovato …»
«Ssshhhhhh!!!» senza voltarsi, tutti gli spettatori sibilarono a Savina la loro richiesta di silenzio.
«Ops … scusate! … ma è già il momento?»
«Si» fu la laconica risposta di suo marito Davide.
«Lo sgancio dalla stazione lunare Gateway è stato perfetto» sentenziò Luigi.
«La manovra di allontanamento richiederà almeno una ventina di minuti» osservò Leonardo.
«Guardate che spettacolo il sistema di aggancio!» esclamò, eccitato, Gabriele
«Che meraviglia vedere la Terra stagliarsi dietro alla stazione Gateway» disse, sognante, Roberto.
«Mi piacerebbe vedere in diretta i dati della telemetria … magari li trasmettono» dichiarò Alessandro.
«Lunar module undocked»
«Telemetry ok»
«Parameters within tolerances» dichiarò con calma Ciro, girandosi verso gli altri 3 membri dell’equipaggio del modulo lunare ”Amerigo Vespucci”.
Era molto emozionato per avere avuto l’onore di poter fare una lettura dati utile alla missione.
La missione Easy Moon stava per entrare nel vivo.
Ciro ripensò agli incredibili due anni precedenti, a quando si era iscritto nel 2027, quasi per scherzo, al bando per la selezione di un componente “particolare” della missione Easy Moon.
La missione doveva dimostrare che anche un normale cittadino poteva essere mandato sulla Luna, allo scopo di iniziare la nuova fase di colonizzazione del nostro satellite e degli altri habitat extraterrestri.
La passione di Ciro era stata uno schiacciasassi e gli altri concorrenti per quel posto vennero agevolmente sbaragliati.
Ora era lì, a bordo del modulo lunare realizzato dalla Blue Origin mentre iniziava la procedura di immissione nella traiettoria di allunaggio.
Ancora rimaneva stupito dagli spazi di quel mezzo.
Erano lontani i tempi dei LEM delle missioni Apollo e viaggiare nello spazio era ormai diventata una esperienza … comoda.
Un breve intermezzo pubblicitario interruppe la diretta su YouTube e i compagni di Ciro, a più di 380.000 chilometri di distanza, si buttarono sul vassoio appena portato da Savina e ripristinarono le scorte dei propri piattini.
Sorridente, Savina, ritornò in cucina
«Mi raccomando!!! Chiamatemi quando stanno per allunare!»
«mmmhhh … si … si» bofonchiò Davide mentre i suoi occhi, insieme a quelli degli altri spettatori, si risintonizzarono sulla diretta video che era riapparsa.
«Ciro … is everything OK?» chiese il comandante Legweak.
«YES SIR!»
«VA TUTTO BENISSIMO!!!» esclamò entusiasticamente Ciro.
«ROG!»
Il comandante sorrise e riprese a controllare i dati sullo schermo.
«Gmpfgn … ormai … gnaf gnaf … ormai ci … sghnmmm scrunch gnaf … siamo … Savina!!! Sono buonissimi questi tortelli!!!»
«Grazie Robby!!!» rispose Savina dalla cucina.
«Accensione motore principale tra … cinque, quattro, tre, due, uno …» contò solennemente Leonardo.
La voce del comandante Legweak scandì: “Five, four, three, two, one …»
Ma, anziché la rassicurante vibrazione del motore acceso si udì, improvviso, l’angosciante ululato di un segnale d’allarme.
«Ok, Houston, we’ve had a problem here»
La frase raggelò Ciro.
Mai avrebbe voluto sentirla.
Ripensò all’incubo dell’Apollo 13 e osservò, impotente, l’equipaggio mentre cercava di reperire tutte le informazioni possibili per gestire quella che sembrava una grave emergenza.
Nelle simulazioni era l’allarme peggiore e quando si presentava il risultato era spesso l’aborto missione.
«Main engine is gone.»
All’udire questa frase, Ciro trasalì …
«Il motore principale? … oddio …» pensò, guardandosi bene dal dire qualsiasi cosa in quanto era addestrato a non interferire assolutamente con l’equipaggio durante situazioni di quel tipo.
«Restart procedure started»
Ma non accadde nulla …
Le comunicazioni con la stazione Gateway e la sala controllo sulla Terra si fecero più fitte.
La Luna iniziò ad ingrandirsi.
Ciro iniziò a mordersi nervosamente il labbro.
«Qualcosa non va!!!» Gridò Luigi.
«Hanno staccato la diretta … oddio! … Ma che succede?» domandò, angosciato, Roberto.
«Non si è acceso il motore principale!!!» gridò Gabriele.
«Ehm … ehm … staranno … ehm … attivando … ehm … le procedure … ehm … di … ehm … aborto missione» disse, preoccupato, Davide.
«La vedo male…», osservò, cupo, Leonardo.
«Si … anch’io», confermò Alessandro.
«Oddio … ma che è successo?» Fu la domanda di Savina che si era precipitata dalla cucina.
«Un casino…» fu la risposta corale.
A Houston, Susanna e Sofia osservavano impietrite il loro schermo televisivo improvvisamente oscurato.
Cercarono qualche spiegazione negli occhi degli altri famigliari degli astronauti con cui condividevano la sala tv accanto alla sala controllo missione… ma ottennero solamente un analogo sguardo di smarrimento.
Luci, voci e suoni echeggiavano nel modulo lunare in sequenze e significati ormai incomprensibili per la mente di Ciro, ormai nel panico.
Riuscì comunque a mantenere una calma apparente e a non interferire con l’equipaggio … ma era dura continuare a farlo.
Si fece coraggio e guardò verso uno degli oblò.
La Luna era ormai enorme.
Vedeva monti, crateri e valli con un dettaglio angosciante.
«Mamma mia!» pensò.
«Ma … allora … è finita …»
Il terreno lunare era ormai troppo vicino.
Le voci ormai tradivano paura e angoscia.
«Our Father, who art in heaven …» sussurrava il comandante.
«Si» pensò Ciro «E’ proprio finita…»
Pochi istanti ancora …
Tra il risuonare degli allarmi ormai assordanti strinse forte gli occhi, e …
«Ciro … Ciro …»
«Ci sei?»
«Dai! Che tra un attimo iniziamo.»
Ciro si rese conto che era stato tutto un vorticoso sogno ad occhi aperti mentre Roberto lo stava chiamando.
«Quando parli, stai un po’ più spostato a destra, così ti riprendo con una luce migliore …»
«Uh … ehm … si … si … certo Robby»
«Grazie come sempre!!!» Quindi si diresse, un po’ scosso, ma molto contento di iniziare la sua conferenza per celebrare il 60° anniversario sul primo sbarco sulla Luna.